Una
foglia |
Eccoti lì, ferma immobile su quel ramo in attesa di un leggero soffio che ti liberi, che ti faccia iniziare quel percorso che ti porterà lontano. Lì ferma ed immobile cerchi di cogliere ogni minima folata di vento, ma bisogna avere pazienza e il momento giusto arriverà. Poi via, quella ventata arriva e tu ti stacchi da quel ramo che ti aveva tenuto stretto a se, che ti aveva nutrito, fatto crescere ed inizi a volteggiare nell’aria. All’inizio la spinta ti ha portato in alto e molto lontano, dove non pensavi mai di poter arrivare e tutto sembra più bello, meraviglioso, lì libera e leggera come non mai hai iniziato il tuo viaggio, il tuo personale e solitario cammino, che sognavi e che ora stai disegnando. Poi ecco che all’improvviso quel minimo, leggero, impercettibile soffio di vento viene a mancare e tu inizi a scendere, a voltarti, a capovolgerti, a tremare, a guardarti indietro e ad avere paura. Inizialmente scendi piano, poi più velocemente, girandoti sempre su te stessa più e più volte, temi sia la fine di tutto, ma poi con tutta la forza che hai riesci a risalire, ad andare ancora più in alto di dove mai eri stata, ma poi come un ciclo riscendi per poi risalire con più veemenza, e così continui, un sinuoso ed ondulante movimento naturale che ti fa toccare i punti più alti e quelli più bassi. A volte sembri in caduta libera e sfiori il terreno, ma poi come per magia torni a salire con quell’energia e quella forza che mai hai avuto così e forse mai avrai più, quella forza che piano piano durante il viaggio inizi a scoprire e a comprendere. A volte, come giusto che sia, hai fatto brusche virate a destra e a sinistra per poi continuare il tuo percorso lungo quel sentiero. Poi alla fine l’energia finisce, le forze vengono a mancare e tu scendi, ma ormai sei lontana da quel ramo che non vedi da tanto, tantissimo tempo, hai fatto molta strada, hai fatto la tua strada, quella da te prima sognata e poi disegnata, hai visto molte cose, cercando sempre di acciuffare tutto quello che potevi perché hai capito che solo così potevi andare lontano. Poi alla fine rasente al suolo fai gli ultimi metri di quello che è stato un entusiasmante viaggio, a volte assai difficile, ma per lo più meraviglioso, sono i tuoi ultimi istanti di felicità, poi quel terreno che hai visto molte volte e da cui sei sempre fuggita ti accoglie con se. Ormai sei lì ferma su quel campo che da quel ramo non vedevi, ma che hai visto avvicinarsi piano piano con il tempo, lì adagiata fiera di te, fiera di tutte le salite e discese, in ricordo di quel leggiadro svolazzare lentamente morirai, seccherai e alla fine scomparirai. Quella foglia sono io....... Tomma ‘09
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