Tomma
Filosofico N. 2 |
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Un giorno Passeggiavo in una via, alla mia destra un meraviglioso parco con alberi, con un laghetto con delle anatre e tanta, tantissima tranquillità, alla mia sinistra una strada, una strada a due carreggiate, a due corsie piena di macchine che sfrecciavano ad alta velocità per poi fermarsi in colonne lunghe centinaia e centinaia di metri e tanto, tantissimo nervosismo. E io passeggiavo, pian piano camminavo su quel lungo marciapiede senza sapere dove andare e cosa fare, con mille pensieri per la testa, con mille preoccupazioni senza trovarne una soluzione, il sole che mi scalfiva la fronte era insopportabile, decisi di fermarmi e di sedermi su quella panchina, quella panchina che era in cima alla collinetta del parco, l'unica panchina senza alberi intorno. Mi sedetti, allungai le gambe ad incrocio, appoggiai dolcemente la schiena, puntai al sole e chiusi gli occhi, in un attimo tutti quei pensieri, tutte quelle preoccupazioni svanirono e anche quel sole che fino a poco tempo fa era insopportabile stava diventando piacevole, mi avvolgeva in lui e mi dava sicurezza e tranquillità. Sembrava che fossi fuori dal mondo, quel mondo che poco lì distante era frenetico e indomito, io lì seduto tranquillo come se fossi in paradiso, come se esistessi solo io, niente poteva distogliermi da quel nulla, niente poteva scalfire quella dolce e semplice tranquillità. Qui tutti quei problemi trovavano una soluzione ovvia e semplice ma che poco tempo prima tanto semplice non sembrava, allora qui capii che era colpa mia perché anche su quel marciapiede avrei dovuto essere più tranquillo e aprire di più la mente, perché anche su quel marciapiede quel sole era lì con me, anche se lungo quel marciapiede era più difficile ma sicuramente non impossibile . Tomma '03 |
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